13 Dicembre 2023

Arab News: l'Arabia Saudita abbraccia il multipolarismo

L'Arabia Saudita, ormai distaccata dai vecchi vincoli occidentali, guarda al futuro di un mondo multipolare. Una nota dell'agenzia di stampa di Riad
La bandiera russa in onore di Putin, sorvola Riad. Arab News: l'Arabia Saudita abbraccia il multipolarismo
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L’arrivo di Putin a Riad del 6 dicembre scorso ha mostrato al mondo il nuovo volto dell’Arabia Saudita, talmente svincolata ormai dalla subordinazione occidentale da poter accogliere in maniera platealmente trionfale il leader che Washington ha identificato come il nemico pubblico numero uno. I jet che con le loro scie disegnavano nei cieli sauditi la bandiera russa sono stati osservati in tutto il mondo, accolti da una parte di esso con soddisfazione, dall’altra con trattenuta irritazione.

Il distacco dell’Arabia Saudita dal modello unipolare made in Usa

Di grande interesse, sulle prospettive prossime venture del Regno, l’articolo pubblicato il 9 dicembre – subito dopo la visita dello zar – sull’Agenzia di stampa saudita Arab news a firma di Zaid M. Belbagi, dal titolo: “La politica estera saudita traccia un nuovo corso in un mondo multipolare”.

ARAB NEWS: “La politica estera saudita traccia un nuovo corso in un mondo multipolare”

Dopo aver tessuto le lodi della nuova generazione che sta rivitalizzando la politica del Regno, in particolare del ruolo del ministero degli Esteri (al quale è evidentemente legato l’autore dello scritto), Belbagi annota: “Mentre gli Stati Uniti si ritiravano dalla regione e una serie di amministrazioni della Casa Bianca si concentravano sull’emergere della Cina e sul riemergere della Russia, anche l’Arabia Saudita ha cercato un percorso alternativo“.

“[…] Mentre l’Arabia Saudita intraprende una traiettoria geopolitica sempre più autonoma, si è avvalsa del supporto della Cina. Il riavvicinamento con l’Iran mediato dalla Cina, insieme all’ospitalità offerta a quattro ministri degli Esteri arabi, tra cui il principe Faisal, a Pechino avvenuta il mese scorso per confrontarsi sul conflitto Israele-Hamas, ha ulteriormente illustrato la disponibilità del Regno a cercare soluzioni politiche con la mediazione di nuovi partner”.

Tra questi partner, oltre alla Cina, con la quale si è sviluppato un rapporto sempre più intenso, Balbegi evidenzia il ruolo dell’India, con la quale Riad ha intrapreso progetti comuni di grande rilevanza, in particolare il “corridoio economico India-Medio Oriente-Europa”, che dovrebbe scorrere parallelamente alla Via della Seta (o intrecciarsi con esso, sempre se si farà…).

“Il rapporto incrementale con l’India – prosegue Balbegi – si snoda nel contesto che vede da diversi mesi l’Arabia Saudita vendere [titoli] del debito pubblico statunitense, cosa che riflette una politica di investimenti che corrisponde alla diplomazia del Regno in quanto paese in rapido sviluppo che opera sempre più al di fuori dell’ordine economico mondiale occidentale“.

I Brics e i mercati globali del futuro

“Un esempio del cambiamento della politica estera saudita è stata la decisione di agosto di aderire al forum multilaterale BRICS, che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Con l’adesione del Regno, degli Emirati Arabi Uniti, dell’Egitto, dell’Iran, dell’Argentina [da vedere se vi resterà con il nuovo presidente ndr.] e dell’Etiopia, il gruppo arriverà a rappresentare 3,7 miliardi di persone e, quindi, alcuni dei mercati caratterizzati da una crescita elevata e più interessanti dei prossimi tre decenni. La partecipazione del Regno ai BRICS è il riconoscimento della sua posizione sempre più importante nelle catene di approvvigionamento globali, nonché del suo potere di influenza all’interno del mondo arabo“.

“Data la rapida crescita del Regno nell’ambito del programma Vision 2030, la sua adesione ai BRICS offre un’altra opportunità per coltivare un’alternativa all’ordine mondiale dominato dall’Occidente, pur essendo [tale organismo] un fulcro del Sud del mondo. I piani dell’Arabia Saudita di diversificare la propria economia e di cercare investimenti esteri consentono ai paesi BRICS di fornirle un’altra opportunità per andare oltre i suoi tradizionali partenariati con il Golfo, il mondo arabo e quello occidentale e mediare relazioni con un insieme più diversificato di partner“.

“I risultati diplomatici del Regno negli ultimi anni mostrano un chiaro sforzo per espandere la sua influenza a livello globale e promuovere nuove partnership. Tuttavia, il ruolo del Regno nel mondo arabo e musulmano significa che può cercare di avere una voce più forte. L’ONU è vincolata al suo Consiglio di Sicurezza, che non ha membri africani o arabi permanenti.

La forte presa di distanza dell’Arabia Saudita dagli Accordi di Abraham, mentre si registrano gravi violazioni dei diritti umani da parte dell’esercito israeliano, è stata accolta con favore in tutto il mondo arabo, ma i recenti vertici arabi, islamici e africani che si sono tenuti nel Regno hanno evidenziato quanto sia urgente per il mondo islamico parlare con una sola voce, soprattutto nel contesto delle crisi che afferiscono alla politica estera”.

Se abbiamo riportato la nota è perché, al di là dei contenuti pure interessanti, è stata pubblicata sull’organo ufficiale del Regno.

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