20 Giugno 2013

Cronaca di un fallimento: gli Stati Uniti e la fine del conflitto afghano

Cronaca di un fallimento: gli Stati Uniti e la fine del conflitto afghano
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In un editoriale sul Corriere della Sera del 19 giugno, dal titolo Il conto amaro della Storia, Sergio Romano rammenta le alterne vicende del lungo conflitto che ha devastato l’Afghanistan, constatando che di fatto l’America chiude la guerra senza aver concluso nulla, anche perché gli Usa iniziano le trattative da una posizione di debolezza, ovvero mentre i suoi soldati abbandonano il Paese.

Dopo aver accennato alla costituzione di Al Qaeda in loco da parte degli Usa – per contrastare l’invasione sovietica del Paese -, che tanti lutti ha portato successivamente agli stessi americani, Romano conclude: «Dobbiamo ora sperare che il negoziato si concluda nel migliore dei modi. Ma gli americani dovrebbero chiedersi se questa vicenda non abbia qualche somiglianza con quelle del Vietnam e dell’Iraq, per non parlare della dissennata operazione militare contro la Libia in cui gli Stati Uniti, per la verità, non hanno avuto il ruolo principale. Stiamo parlando di guerre fatte in nome della democrazia che producono risultati diametralmente opposti a quelli che la superpotenza si era prefissa e si lasciano alle spalle più nemici di quanti l’America e l’Occidente ne avessero all’inizio delle operazioni».

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