4 Novembre 2019

Ebola, l'ultimo flagello del mattatoio-Congo (1)

Ebola, l'ultimo flagello del mattatoio-Congo (1)
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L’ebola dilaga nella Repubblica democratica del Congo. Precisamente nelle regioni del Nord-Est, cuore di tenebra dell’Africa e del mondo. Da qui proviene il coltan del pianeta, indispensabile per costruire i nostri cellulari, i nostri computer, le loro armi…

Non solo, sotto la sua terra rossa, più rossa oggi per il tanto sangue versato, immani ricchezze: oro e diamanti e tanto altro. La regione più ricca del mondo. E la ricchezza, in Africa, attira disgrazie.

Da decenni, da quando c’è stato il boom dei telefoni cellulari e di internet, questa regione è sconvolta da una guerra senza fine. Milizie ribelli, le chiamano, che in realtà non si ribellano a nessuno, vi imperversano dall’inizio degli anni ’90.

Le loro stragi, il Terrore che seminano a piene mani, non servono a cambiare il Paese o a rivendicare alcunché (anche se ovviamente qualcosa chiedono per dare una parvenza di realismo al loro sanguinario agire).

Servono solo a rendere permanente il caos. Così, nel caos, le grandi corporazioni internazionali possano continuare a predare indisturbate i tesori stipati in questo angolo di mondo. A costo zero.

In questa terra tormentata, così cara al cuore di chi scrive per quanto ha visto e udito in reportage di giorni andati, si è abbattuto, da ultimo, anche il flagello ebola, che da un anno e mezzo falcidia uomini, donne e bambini. Duemila i morti finora.

A pensar male si fa peccato, ma a volte si indovina, recita una massima che ci impedisce di fugare il dubbio che la pandemia non si sia generata casualmente, ma sia stata scatenata da quanti da anni alimentano questo mattatoio a ciclo continuo. Basta poco: di virus ebola son pieni i laboratori ufficiali e clandestini. Armi biologiche, le chiamano.

Al di là del dubbio, resta la tragica realtà di ebola. Raccontata da un mirabile reportage di Daniele Bellocchio e Marco Gualazzini, al quale rimandiamo.

Ha tanti pregi questo documento, anzitutto quello di raccontare una tragedia oscurata dai media.

L’Africa non fa notizia: a morire, in fondo, sono solo dei “negri” di cui non importa nulla a nessuno. Ma non è solo questo a motivare il disinteresse per quel che accade in Congo: il fatto è che in questo angolo di mondo ci sono troppi interessi in gioco e tanti, troppi, sono coinvolti, in un modo o in un altro, in questo lurido gioco, che arricchisce multinazionali e fa girare tanta economia globale.

Così è con commossa gratitudine che rimandiamo a due filmati che raccontano in modo mirabile l’orrore del cuore di tenebra.

Un documentario che ha visto la luce grazie al supporto di InsideOver (ché non basta esser bravi giornalisti…), testata alla quale il nostro piccolo sito è liberamente collegato. Di conforto.

– Ebola, the outbreak: puntata 1

– Ebola, the outbreak: puntata 2

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