15 Dicembre 2015

Europa: lo scontro tra le forze anti-sistema e il sistema

Europa: lo scontro tra le forze anti-sistema e il sistema
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Nell’editoriale del Corriere della Sera del 15 dicembre, Paolo Mieli afferma che è stato, ed è, un errore demonizzare il Front National. Dopo aver accennato che ha cambiato natura rispetto al passato, Mieli allarga il discorso ai tanti movimenti anti-sistema presenti in Europa, in particolare i Cinque stelle italiani, accennando che sarebbe buona cosa, al contrario di quanto accade in sede nazionale e internazionale, «evitare ogni eccesso di esorcismo nei confronti degli anti-sistema […] perché è incauto lasciare un partito di quelle dimensioni fuori dal recinto delle responsabilità, consentendogli di crescere senza doversi mai misurare con i concreti problemi di governo».

 

A conferma della sua tesi, Mieli ricorda l’istituzione delle Regioni in Italia nel 1970, cosa prevista nella Costituzione e mai attuata (anche in considerazione delle relazioni del Pci con l’Urss). Una “resa” della Democrazia cristiana che ben sapeva che avrebbe consegnato diverse regioni italiane, in particolare il Centro-Nord, al partito comunista. E però, conclude Mieli, «da quel passaggio il sistema uscì nel complesso più forte […] il Pci ebbe poi atteggiamenti responsabili a fronte delle gravi fibrillazioni che negli anni Settanta avrebbero portato l’Italia sull’orlo dell’infarto. Dopodiché la Dc rimase al potere per oltre un ventennio: la consegna all’opposizione di responsabilità amministrative si rivelò, quantomeno per i democristiani, una mossa azzeccata. E, quel che qui più ci interessa, lo fu soprattutto per il Paese» (L’errore del fronte anti Le Pen).

 

Nota a margine. Oltremodo interessante l’analisi di Mieli: quella resa della Dc, tra l’altro, pose le basi per il compromesso storico, uno dei progetti politici più alti della storia della democrazia, non solo italiana. Non si tratta di perseguire un calcolo politico, ma l’interesse generale. Quell’interesse generale che proprio chi demonizza i movimenti e i partiti anti-sistema in genere non persegue, dal momento che tali anatemi vengono scagliati dall’alto del sistema stesso. Un sistema sempre più autoreferenziale e impermeabile alle riforme (anche se vive di riforme), che taglia fuori fasce sempre più ampie di cittadini. In Francia come altrove.

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