Gaza. Gideon Levy e i Carri del genocidio

Settanta i morti nei raid su Gaza di stanotte, tra cui 22 bambini e 15 donne. Ventitré i morti nel raid della notte precedente contro un ospedale. “L’operazione Carri di Gedeone non è ancora iniziata e i carri del genocidio stanno già scaldando i motori”, annota Gideon Levy su Haaretz riferendosi al nome scelto per la nuova e più massiva campagna, pronta a scattare al termine del tour di Trump in Medio oriente. Nome biblico, in onore al messianismo che sottende lo sterminio in corso. Significativo il titolo dell’articolo: “La nuova operazione israeliana a Gaza dovrebbe essere chiamata ‘Carri del genocidio'”.
Le speranze che la macchina della morte israeliana sia fermata sono scarse, più che scarse secondo Levy, che prosegue: “Come chiameremo questo massacro, tanto indiscriminato e inutile, prima ancora che la grande operazione sia iniziata? 23 morti nel bombardamento di un ospedale – uno dei crimini di guerra più gravi – solo per cercare di uccidere Mohammed Sinwar, l’ultimo diavolo, con nove bombe anti-bunker – tutto per soddisfare la brama di Yedioth Ahronoth per lanciare il titolo di testa: ‘Sulle orme di suo fratello’. È piaciuto ai lettori, è piaciuto agli israeliani, mercoledì nessuno ha espresso contrarietà”…
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