3 Luglio 2015

Il tradimento della Ue genesi della crisi greca

Il tradimento della Ue genesi della crisi greca
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«Il Grexit significa aprire il vaso di Pandora. È un errore drammatico, storico». Ad affermarlo è Thomas Piketty, uno dei più autorevoli economisti del mondo, e docente alla Paris School of Economics, in un’intervista concessa a Anais Ginori per la Repubblica del 3 luglio. La prospettiva dell’espulsione di Atene dalla zona euro sulla quale si sta orientando parte della Ue sarebbe una «catastrofe» e quelli che la propongono sono «apprendisti stregoni».

 

E spiega così la genesi dell’attuale crisi: «Nel 2012, i dirigenti europei avevano promesso di impegnarsi su una ristrutturazione del debito greco appena il Paese fosse stato in una situazione di avanzo primario del bilancio statale. Nel 2014 il governo greco ha ottenuto questo risultato ma i dirigenti europei hanno tradito la loro promessa. È questo tradimento che ha provocato a dicembre la caduta dell’esecutivo (di Antonis Samaras, ndr) e poi l’arrivo al potere di Syriza […] da gennaio i dirigenti europei continuano a rifiutare di mettere sul tavolo il tema della ristrutturazione del debito, puntando ora a un avanzo primario della Grecia che dovrebbe essere addirittura del 4% del Pil a partire dal 2017-2018 e per i prossimi decenni. Tutti sanno che non è una ipotesi realista. Eppure non si affronta la questione, tutti rifiutano di parlare del vero nodo della questione greca».

 

Nota a margine. Tra le informazioni sulla crisi greca, tante in questi giorni nel frullatore dei media, questo accenno di Piketty appare più significativo di altri. 

Da notare, a margine della questione, che tutta la retorica europeista batte sul fatto che la Grecia deve rispettare le regole. Non saremmo a questo punto se i dirigenti Ue non avessero tradito per primi quelle regole che vorrebbero far rispettare, a costo di lacrime e sangue, agli altri.

 

I margini per una ricucitura ci sono ancora, troppi i costi di una rottura definitiva. Ma ora gli sviluppi dipendono dalle urne. Risultato niente affatto scontato: l’assenza di un qualche aiuto ponte fino al referendum sta facendo collassare il Paese. I greci stanno sperimentando da subito i costi di un eventuale Grexit. La paura avrà il suo peso al momento del voto.

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