15 Gennaio 2015

La Corea del Nord tende la mano a Washington

La Corea del Nord tende la mano a Washington
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«La Corea del Nord apre a sorpresa sul nucleare, con una proposta avanzata sul “campo neutro” delle Nazioni Unite. Un’apertura in stile Pyongyang, ovvero sottostante a una condizione categorica indiscutibile. Portatore della proposta è stato An Myong Hun, nuovo vice rappresentante della Corea del Nord al Palazzo di Vetro, il quale ha spiegato che il regime di Kim Jong Un è pronto a sospendere tutti i test nucleari solo se gli Stati Uniti accetteranno di porre fine alle esercitazioni militari congiunte con la Corea del Sud […] La notizia di una moratoria sui test nucleari era trapelata alcuni giorni fa dal “New York Times”. La proposta sarebbe stata rispedita al mittente da Washington». Così sulla Stampa del 15 gennaio, che sottolineava come la riproposizione della proposta in sede ufficiale dia maggior peso all’iniziativa di Pyongyang.

 

Nota a margine. Dopo l’apertura al dialogo con la Corea del Sud nel discorso di inizio anno del leader nordcoreano Kim Jong-un, questa nuova iniziativa di Pyongyang segnala che qualcosa sta succedendo al di là della cortina di bambù. Ma questi cenni di distensione, così importanti per l’Asia e per il mondo, giungono mentre ancora è viva la polemica sull’attacco informatico contro la Sony, del quale gli Usa accusano Pyongyang, una ritorsione per la produzione di un film irridente contro il suo leader. La Corea del Nord ha sempre negato ogni responsabilità e, per bocca di An Myong Hun, ha rilanciato l’idea di un’inchiesta congiunta con gli Usa per stabilire la realtà dei fatti. Né giova a distendere la situazione in Asia la corsa al riarmo del Giappone, che quest’anno ha stanziato una cifra record per la Difesa.

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