19 Ottobre 2012

La morte di Gheddafi e l'intervento umanitario Nato

La morte di Gheddafi e l'intervento umanitario Nato
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Gheddafi e il presidente francese Sarkozy

«Le accuse contro i ribelli libici sono molto gravi e ben documentate. A un anno dal linciaggio di Muammar Gheddafi alle porta di Sirte, emerge con chiarezza che il dittatore venne catturato vivo, picchiato a lungo, selvaggiamente sodomizzato a colpi di baionetta, trascinato come un trofeo agonizzante e insanguinato, prima di venire caricato senza vita su un’ambulanza e trasferito a Misurata». Così il Corriere della Sera del 19 ottobre, in un articolo di Lorenzo Cremonesi, sulla base di un dossier raccolto da Human Rights Watch. In base alla documentazione dell’organizzazione umanitaria con sede a New York, anche 66 uomini di scorta del colonnello subirono violenze indicibili prima di essere «fucilati a sangue freddo con le mani legate dietro la schiena». Tutto ciò avvenne «sotto l’ombrello protettivo dell’Alleanza Atlantica», rammenta il quotidiano. Che, tra l’altro, ricorda come a fermare il convoglio di Gheddafi in fuga fosse stato «uno dei missili dell’Alleanza Atlantica. Se non ci fossero stati i jet francesi quella mattina, probabilmente il colonnello sarebbe stato ancora in grado di fuggire nel deserto».

 

Nota a margine. Tutto avvenne all’ombra dell’Alleanza atlantica, spiega il Corriere. In un intervento propagandato come “umanitario”. Certo, è finito un regime oppressivo, ma forse c’è ancora tanto da capire su quell’intervento, iniziato, tragica ironia delle ricorrenze, il giorno di san Giuseppe.