29 Settembre 2023

L'eccidio di Rotterdam

Terrore neonazista nell'ospedale della Rotterdam University. Tempi bui per la città di Erasmo, tormentata da misteriose esplosioni
Polizia di Rotterdam davanti all'Erasmus medical center
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Ieri il Terrore sembrava aver bussato nuovamente alle porte d’Europa, anzi la suggestione è che l’avesse colpita al cuore, dal momento che è stato preso di mira l’ospedale collegato all’Erasmus University.

Suggestione alimentata sia dall’importanza che ha avuto Erasmo da Rotterdam per la civiltà europea sia per il più moderno programma Erasmus, fiore all’occhiello e simbolo dell’Unione e dell’integrazione europea, forse uno dei simboli più forti e più felici.

Crimini e suggestioni

Tale suggestione non riesce a svaporare, nonostante la ricostruzione dell’accaduto sembra indicare che si è trattato dell’azione di un folle isolato, tal Fouad L., di origini maghrebine, che ha prima ucciso madre e figlia sue vicine di casa, dando poi fuoco al domicilio delle sventurate, per poi dirigersi verso l’Erasmus medical center, collegato alla Erasmus University, dove ha sparato e ucciso un docente, seminando il terrore tra i presenti – con scene di panico che rimandano ai nefasti attacchi alle scuole d’oltreoceano – e appiccando un incendio anche qui.

Le tre vittime, dicono le ricostruzioni, avevano suscitato l’odio dell’assassino, da cui il gesto folle.

Si nota che tra il primo eccidio e la sparatoria all’ospedale sono passati dieci minuti, durante i quali l’uomo ha agito indisturbato nonostante il clamore della prima azione, cosa che suscita qualche sommessa domanda riguardo possibili defaillance della polizia.

Al di là del particolare, interpella il fatto che per cinque ore nulla si è saputo del criminale, nonostante fosse stato arrestato subito dopo aver ucciso il docente dell’Università.

La cronaca del Terrore ci ha abituato ad altro: in passato, in occasione di attentati eclatanti, nome e biografia, almeno accennata, dei criminali erano stati prontamente rilanciati dai media internazionali.

Possibile che il deficit informativo di ieri sia dovuto all’inusuale riserbo della polizia olandese. Eppure a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca e, nel caso specifico, interpella la biografia del criminale rilanciata oggi dai i media.

Neonazista

L’uomo era noto alle forze dell’ordine perché maltrattava gli animali e per le sue fascinazioni neonaziste. Ma, a leggere i resoconti, la devianza psicotica sembra assumere un’importanza maggiore rispetto alla seconda, come se il suo neonazismo sia qualcosa di secondario rispetto alla sua mania di abusare degli animali.

Probabile che la ritrosia a sparare un titolo sul neonazismo del reo, titolo che ci starebbe tutto, sia dovuta alla preoccupazione di non suscitare un allarme neonazista in Europa, dal momento che il Vecchio continente, inviando armi e soldi all’Ucraina, sta sostenendo anche il variegato ambito neonazista che vi si alligna.

Per i creatori di narrative che lavorano per il potere costituito è meglio che l’opinione pubblica non si interroghi sulla scarsa lungimiranza di tale decisione.

Inoltre, la narrazione dice che l’azione è frutto di un folle isolato, mentre l’informazione dovrebbe lasciare aperta la porta alla possibilità che si tratti di un attentato, pista non ancora esclusa in maniera recisa dalle indagini. Più che probabile che gli inquirenti escludano quest’ultima pista, ma chiudere subito a tale possibilità non è buona informazione.

Rotterdam e le esplosioni a catena

Chiudiamo con un accenno altrettanto mesto. Rotterdam sta attraversando un periodo alquanto movimentato. Riportiamo dal Nederland Times di martedì 26 settembre: “Ci sono state cinque esplosioni a Rotterdam nella notte tra lunedì e martedì; contando queste ultime, il numero totale di esplosioni avvenute quest’anno nella città è di 136, ha detto a NL Times un portavoce della polizia di Rotterdam. Domenica un ragazzo ha trovato addirittura una bomba a mano in un parco giochi”.

“‘È stata sicuramente una notte intensa’, ha detto il portavoce [della polizia]. Nessuno è rimasto ferito in questa serie di esplosioni. È in corso un’indagine per determinare se ci sono collegamenti tra queste deflagrazioni”, che si sono registrate due giorni prima dell’attacco all’Università.

“Al 26 settembre . si legge ancora sul media olandese – il numero totale di incidenti violenti con esplosioni a Rotterdam e nelle aree circostanti ha raggiunto 136. Al 10 agosto si erano già verificate 104 esplosioni. Il portavoce [della polizia] ha detto che quest’anno ‘più di cento persone’ sono state arrestate perché sospettate di coinvolgimento in queste esplosioni”. Nato a Rotterdam, Erasmo, filosofo e saggista, è noto per il suo “Elogio della follia”. Chissà se oggi ribadirebbe tale apologia.

Ps. Per quanto riguarda il neonazismo di ritorno ci permettiamo di segnalare anche un articolo odierno del New York Times dal titolo: “Il mercato dei cimeli nazisti è enorme, redditizio e molto inquietante”.

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