8 Dicembre 2013

Mandela e la sua "famiglia"

Mandela e la sua "famiglia"
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Emanuele Trevi, sul Corriere della Sera dell’8 dicembre, esprime le sue perplessità sulla celebrazione mediatica di Nelson Mandela, immortalato sui media internazionali insieme ai potenti di questo mondo. Quella, avverte il cronista, «non è la vera famiglia» del Madiba, che appartiene a ben altra genìa. E spiega: «Ad ogni momento, gli ideali umani più giusti e generosi possono soccombere a forze sovrastanti, alla sfortuna, al tradimento. È proprio perché tutto può andare male che l’umanità produce eroi come Mandela […]. Il turpe regime razzista che gli afrikaneer del National Party avevano imposto al Sudafrica era forte, e ricco. E i coraggiosi che lo combattevano (c’erano tra loro anche bianchi) oltre all’esilio, alle torture, alla prigione, dovevano affrontare quotidianamente il dubbio di essere pochi, divisi, e deboli».

Così «quel sublime avanzo di galera» che era Mandela «appartiene a un’altra pasta di uomini: gente che nella maggior parte dei casi muore ammazzata o finisce i suoi giorni in una cella puzzolente. E se per un eccezionale concorso di circostanze storiche e tenacia del carattere uno di questi uomini arriva a vincere, vince davvero per tutti gli altri. La dignità e la bellezza di Nelson Mandela sono talmente grandi che, venerando la sua memoria, noi veneriamo anche quella di tutti coloro che non ce l’hanno fatta».

Riflessione invero toccante. Alla quale vorremmo sommessamente aggiungerne un’altra. Ovvero che l’Apartheid traeva la sua forza dalle connivenze internazionali che il regime guadagnava grazie alle ricchezze minerarie del sottosuolo: oro, diamanti e altro. Oggi altre multinazionali si arricchiscono depredando l’Africa delle sue ricchezze. Finanziando regimi fantoccio o sanguinari, alimentando guerre che costano sangue e devastazioni a intere popolazioni africane (vedi Repubblica democratica del Congo). Insomma, a parte la forma di sfruttamento, oggi più sottile e liquida, poco è cambiato. Ed è difficile rinvenire nei media che oggi celebrano il Madiba denunce contro lo sfruttamento di intere popolazioni ad opera di tali centri di potere economico e finanziario. Chissà se parte di queste ricchezze confluiscono a finanziare anche parte di quei media che oggi celebrano Mandela…

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