7 Giugno 2016

I rischi e le possibilità della Brexit

I rischi e le possibilità della Brexit
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I rischi della Brexit? Secondo Sergio Romano sarebbero più per la Gran Bretagna che per l’Europa. Quest’ultima rischia di veder incrinata la fiducia dei suoi cittadini verso l’architettura continentale, certo, ma le industrie britanniche dovranno «rinunciare al mercato unico», il più grande consumatore del mondo.

 

Non solo, Londra si vedrebbe costretta a rinegoziare tutti «i singoli accordi commerciali» firmati nel mondo come partecipe della Ue e sarebbe costretta a negoziare ex novo con la stessa Europa accordi commerciali probabilmente meno favorevoli degli attuali.

 

Per quanto riguarda i rischi derivanti dallo choc continentale, invece, secondo Romano potrebbe innescare un processo virtuoso, in vista di «quella ulteriore condivisione di sovranità che farebbe dell’Unione Europea, finalmente, uno «Stato federale». Le tesi di Sergio Romano sono state esposte nella rubrica delle lettere del Corriere della Sera del 7 giugno.

 

Nota a margine. Tra i tanti scenari legati alla possibilità di una fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Europa questo appare più realistico di altri, spesso inclini a una super-drammatizzazione di natura elettorale. 

In questa vicenda c’è tanto in gioco, e se al referendum inglese vinceranno i fautori della Brexit il mondo difficilmente sarà come prima. 

 

Che la possibilità sia reale lo indica il fatto che le banche britanniche si stanno preparando da tempo, investendo tempo e denaro. 

Al di là delle sorti della Gran Bretagna, che rischierebbe un ulteriore frazionamento e, come hanno affermato alcuni storici inglesi in una lettera pubblica, l’irrilevanza internazionale, val la pena interrogarsi su quanto avverrebbe in Europa.

 

Se vero che il sisma di un post Brexit potrebbe far crollare l’edificio europeo, potrebbe in effetti produrre quella spinta verso un vero federalismo ad oggi solo in parte (e in maniera pessima) realizzato.

E però, tale prospettiva può essere auspicabile solo se avrà un segno diverso da quello attuale: la cessione ulteriore di sovranità a un organismo burocratico e germanocentrico da parte degli altri Stati europei creerebbe solo altri guasti a essi stessi e al mondo.

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