22 Luglio 2015

Yemen: l'Isis colpisce ancora

Yemen: l'Isis colpisce ancora
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La guerra in Yemen sembra a una svolta. Le truppe lealiste, appoggiate dalla coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita, hanno ripreso la città strategica di Aden, anche se proseguono gli scontri con i ribelli sciiti houti e le forze, loro alleate, dell’ex presidente Abdullah Saleh. Tra le diverse notizie di guerra, spicca quella riportata dall’Osservatore romano del 22 luglio: «Nella capitale Sana’a almeno otto persone sono morte nell’esplosione di un’autobomba vicino all’abitazione del leader dei ribelli houti. Lo hanno riferito oggi fonti della sicurezza citate dall’agenzia di stampa Xinhua, precisando che l’attentato, avvenuto nel quartiere di Al Jeraf, aveva come obiettivo Abdul Karim Al Kulhani. Il leader houti è rimasto ucciso insieme a sette delle sue guardie del corpo. L’attentato è stato rivendicato dal cosiddetto Stato islamico (Is)».

 

Nota a margine. Non è la prima volta che l’Isis (anche detto Is o Califfato o Daesh) colpisce in Yemen in appoggio alle truppe della coalizione anti-houti. Una ben strana alleanza, che gode anche dell’appoggio degli Stati Uniti d’America. Episodio che conferma, tra l’altro, i rapporti, più o meno diretti, tra Califfato e Arabia Saudita denunciati da molti e autorevoli analisti internazionali.

Così gli sgozzatori seriali esecrati pubblicamente dalla comunità internazionale risultano utili alleati nella lotta per la “liberazione” dello Yemen. Misteri dolorosi della lotta al terrorismo.

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