13 Giugno 2021

Tracce di buon senso. l'UEFA boccia la maglia dell'Ucraina

di di AA.VV.
Tracce di buon senso. l'UEFA boccia la maglia dell'Ucraina
Tempo di lettura: 2 minuti

Capita talvolta di trovare tracce di buon senso anche nel mondo del pallone solitamente  così distante dal pianeta terra.

E’ accaduto oggi quando la UEFA ha imposto all’Ucraina di “modificare la maglia ufficiale della Nazionale di calcio agli Europei che cominciano venerdì 11 giugno. Il motivo: la divisa è considerata «politica» per il suo riferimento alla Crimea, sia nella cartina della nazione riprodotta sulla maglia che per la menzione «Gloria ai nostri eroi» che ha suscitato le proteste della Russia. «Dopo aver svolto una analisi più approfondita», spiega l’Uefa, questo slogan, utilizzato in occasione della ribellione popolare antirussa di Maidan, nel 2014, «è chiaramente di natura politica» e «deve quindi essere ritirato in vista delle partite di competizione dell’Uefa». La Russia, attraverso il Ministero degli esteri, si è detta «soddisfatta» della decisione.” Cosi sul Corriere della Sera.

La querelle  quindi non riguarda solo I confini geografici ma anche due frasi che non sono dei semplici slogan da stadio come potrebbe sembrare ma sono caratterizzati da un brutta storia che rimanda indietro le lancette del tempo, e precisamente al 1941, quando l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN)  giurò fedeltà di Hitler, che aveva appena occupato il territorio ucraino, fondò  l’esercito degli insorti ucraini (UPA) che combatté a fianco dei nazisti contro l’armata Rossa e portò a termine una serie di pogrom contro la popolazione ebraica e polacca di quei territori. Al’UON e al suo braccio armato UPA sono attribuite tra le 50 di 100.000 vittime tra i civili. E le parole oggi scritte sulle maglie ucraine accompagnavano la carneficina.

Tracce di buon senso. l'UEFA boccia la maglia dell'Ucraina

Il fatto che, come ricorda Andrey Pavelko, Capo dell’associazione l’Ucraina di calcio,  gli slogan abbiano ottenuto uno status ufficiale a seguito di un voto nel comitato esecutivo dell’associazione, non fa che  confermare che non si tratta di una svista, ma di una decisione politica.

“Lo slogan – ha aggiunto Pavelko – e lo stemma saranno esibiti sulle magliette in tutte le competizioni ufficiali… il punto ora è vedere se davvero domenica sera, contro l’Olanda, indosseranno la maglia, scatenando probabilmente un vero caso diplomatico. (Dagospia)

Per una volta lo sport non è stato brandito, almeno dai suoi organi ufficiali, come una clava politica. Speriamo che il caso si chiuda qui e non serva a gettare benzina su tensioni internazionali che di tutto hanno bisogno tranne che di tifo da stadio.

PaginaDue
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