L'attentato antisemita di Washington e l'odio contrapposto

Ha fatto il giro del mondo l’assassinio di due giovani dipendenti dell’ambasciata israeliana di Washington, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, rilanciando l’allarme per l’antisemitismo. Arrestato il presunto colpevole, anche se la dinamica dell’accaduto non è ancora del tutto chiara.
L’uomo e la donna, della quale Yaron stava per chiedere la mano, sono stati assassinati “mentre stavano uscendo” dal Capital Jewish Museum di Washington “dopo aver partecipato a un evento organizzato dall’American Jewish Committee quando un uomo armato ha aperto il fuoco, secondo quanto riferito dalle autorità” (così il Washington Post, media cittadino e quindi più informato di altri).
Anzitutto, va sottolineato che l’aggettivo presunto che abbiamo usato per l’uomo arrestato lo si deduce dalle dichiarazioni del capo della polizia metropolitana Pamela Smith, la quale ha dichiarato che l’uomo ha “implicitamente ammesso” di essere l’assassino (CNN).
In attesa di una conferma ufficiale, vale forse la pena riferire due particolari…
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