In Germania nessuna alternativa alla linea del "rigore"

Gian Enrico Rusconi, sulla Stampa del 23 settembre, spiega come le elezioni tedesche abbiano premiato Angela Merkel per quanto fatto finora. Accenna poi alla disfatta degli altri partiti e alla sorpresa costituita dai cosiddetti grillini tedeschi, movimento anti-euro e anti-europeista, che, a differenza di quelli nostrani – differenza non da poco – agita temi graditi «ad ambienti istituzionalmente qualificati in Germania, in ambiti vicini alla Bundesbank e alla Corte federale», dei quali la Merkel dovrà tenere conto anche se non sono entrati in Parlamento.
Conclude Rusconi: «Per il resto, se i socialdemocratici dovessero rendersi disponibili a coalizzarsi [la Merkel ndr.] ha già pronte possibili varianti alla sua linea di “rigore”. La socialdemocrazia esigerà soprattutto misure interne di maggiore equità sociale, di maggiore garanzia e sostegno per il lavoro precario. Sul piano europeo chiederà un atteggiamento più disponibile verso le iniziative della Banca centrale europea e altre misure minori che opportunamente pubblicizzate attenueranno l’immagine di eccessivo rigore della politica fatta sin qui. Ma non ci sarà nessuno scostamento dalla sostanza della strategia politica, economica e finanziaria condotta sinora dalla Germania della Merkel. La socialdemocrazia non ha né idee e né voglia alternativa – qualunque cosa dica Steinbrueck. Il risultato chiave delle elezioni di ieri è che in Germania non esistono linee politiche alternative a quella intrapresa in questi anni dalla Merkel. Veri autorevoli interlocutori possono venire soltanto dall’Europa».
Titolo dell’articolo: Plebiscito, ma occhio ai grillini.