7 Luglio 2023

La centrale atomica e l'articolo V della Nato

Lindsey Graham e Richard Blumenthal PREMIATI DA ZELENSKY - centrale atomica
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La tensione riguardo la centrale atomica di Zaporizhzhia si attenua. A smorzare i toni, dopo tanto allarme, è stato Kyrylo Budanov, il quale ieri ha dichiarato che Kiev sarebbe riuscita a far desistere i russi dal provocare un incidente radioattivo.

In altre note abbiamo spiegato che Mosca non ha nessun interesse a compiere tale crimine, anzi. Né si vede perché farlo proprio ora che ha rintuzzato con successo la controffensiva delle forze ucraine, attirandosi, tra le altre cose, la riprovazione globale.

Le smentite dell’AIEA sulla centrale atomica e le cluster bomb

È evidente che a fomentare l’allarme e a brandire la minaccia è Kiev, perché la scommessa è trascinare il mondo intero dalla sua parte (non riuscirebbe, ovviamente, ché gran parte del pianeta non è prona alla propaganda occidentale).

Ma al di là della controversia, pare che l’allarme si sia attenuato. Probabile che ad attutire certe spinte devastanti abbia contribuito non poco l’Agenzia atomica internazionale, che in questi giorni ha smentito per ben due volte le dichiarazioni di Kiev riguardo l’asserito collocamento di esplosivi nella centrale da parte dei russi.

Ma è possibile anche che Kiev abbia brandito la minaccia radioattiva per far pressioni sulla Casa Bianca perché cedesse alla sua richiesta di ottenere le bombe a grappolo, finora rifiutata. Si può, infatti, notare la coincidenza temporale tra le dichiarazioni rassicuranti di Budanov e la notizia che la Casa Bianca avrebbe avuto un deciso ripensamento sulla fornitura di tali ordigni.

Non che Kiev abbia tanta influenza sull’amministrazione Biden, ma sopra Zelensky volano alti i falchi Usa, che da tempo fanno pressioni in tal senso. Ma quest’ultima è solo un’ipotesi; suggerita, appunto, dalla coincidenza temporale.

L’impero impazzito

Detto questo, la querelle sulla centrale atomica resta ancora in sospeso. E tale resterà almeno fino all’11 luglio, data del vertice NATO di Vilnius.

Intanto, visto che a quanto pare non c’è limite alla follia di certi ambiti, si registra una risoluzione presentata al Senato degli Stati Uniti dal senatore repubblicano Lindsey Graham e dal suo omologo democratico Richard Blumenthal, nella quale si chiede l’intervento della Nato contro la Russia se questa attentasse alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Nella risoluzione, infatti, si legge; “Si considera l’uso di qualsiasi arma nucleare tattica da parte della Federazione Russa, della Repubblica di Bielorussia o dei loro delegati, o la distruzione di un impianto nucleare, che disperdendo sostanze radioattive nel territorio della NATO produca danni significativi alla vita umana, come un attacco alla NATO che richiede un risposta immediata, compresa l’attuazione dell’articolo V del Trattato del Nord Atlantico”.

I due senatori non sono pazzi isolati. Sono portavoce di ambiti molto influenti negli Stati Uniti. Altro segnale che l’Impero è impazzito.

 

N.B. Nella foto di apertura Lindsey Graham e Richard Blumenthal durante una precedente visita a Kiev

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