8 Maggio 2021

Liberalizzare i vaccini: Merkel e Big Pharma contro il mondo

Liberalizzare i vaccini: Merkel e Big Pharma contro il mondo
Tempo di lettura: 3 minuti

La spinta alla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini potrebbe diventare una valanga inarrestabile. A dar forza tale ipotesi l’endorsement di Biden, giunto improvviso e a sorpresa, date le enormi pressioni delle tante lobby americane (non solo Big Pharma), scese in campo per contrastare tale prospettiva.

Alle dichiarazioni di Biden hanno fatto eco le aperture di Ursula van der Leyen, che ha parlato a nome dell’Unione europea. Aperture che hanno trovato un immediato contraltare nella chiusura della Merkel, che si è pronunciata a sfavore, cioè in difesa del lucro crescente della tedesca Biontech, che sta macinando miliardi in associazione con l’americana Pfizer.

Infelice uscita quella della Cancelliera, che riporta il suo Paese dalla parte sbagliata della storia, dato che conservare il monopolio di Big Pharma costerà vite, tante vite, e un prolungamento della pandemia. Tant’è.

Da segnalare, però, che sia Macron che il nostro Draghi hanno invece aderito all’invito giunto da oltreoceano. In particolare vogliamo segnalare le parole del presidente del Consiglio italiano, al quale va la giusta lode quando ci azzecca: “Milioni di persone, che non sono in condizione di acquistare i vaccini, stanno morendo. Le case farmaceutiche hanno ricevuto finanziamenti enormi dai governi e a questo punto ci sarebbe quasi da aspettarsi che ne restituissero almeno una parte a chi ha bisogno”.

La UE si spacca, dunque, mentre il mondo converge sulla prospettiva indicata da Biden. Infatti, tanti i Paesi che si sono uniti alla richiesta di India e Sudafrica, che però avrebbe potuto restare lettera morta senza il placet dell’imperatore d’Occidente.

Non solo l’Impero d’Occidente, a favore anche gli Imperi d’Oriente: Putin da tempo si è detto favorevole alla rimozione degli ostacoli per la libera produzione dei vaccini. E sul punto ha fatto aperture anche la Cina, che ieri ha incassato dall’OMS l’approvazione dei suoi vaccini.

Il Global Times riporta, infatti, le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri cinese, il quale ha detto: “La Cina sostiene gli sforzi dedicati alla questione dell’accessibilità ai vaccini e attende con impazienza discussioni attive e costruttive tra tutte le parti nel quadro dell’OMC”, cioè la World Trade Organization, da cui dipende la materia.

Certo, la Merkel non è sola, è in buona – anzi cattiva – compagnia. A difendere il lucro crescente delle lobby che si aggrumano attorno a Big Pharma vi sono anche potenti oligarchi dell’Impero, tra cui Bezos e Bill Gates.

Ne abbiamo scritto in altra nota, alla quale rimandiamo. Se vi torniamo in questa sede è per accennare a un piccolo imprevisto piovuto sul capo del benefattore Gates, che ieri, sul Daily Beast, si è visto ricordare i suoi rapporti col pedofilo Jeffrey Epstein, che il giornale britannico segnala come possibile causa del divorzio di Melinda dal suo amato, notizia che campeggia da giorni su tutti i media mondiali (al tempo, di certi argomenti si occupavano riviste come Gente o Oggi… deriva dell’informazione attuale).

Il fatto che l’articolo del Daily Beast sia stato pubblicato mentre si sta combattendo la guerra (ché di questo si tratta) per la liberalizzazione del brevetti può essere una coincidenza, ma anche no. Il mondo non ne può più della pandemia, così come di restare in balìa di Big Pharma e dei suoi complici.

Da notare come anche l’OMS, per bocca del suo direttore generale Tedros Ghebreyesus, abbia pubblicamente elogiato la dichiarazione di Biden: “Mi congratulo con gli Stati Uniti – ha detto – per la loro storica decisione in favore dell’equità dei vaccini e per dare la priorità al benessere delle persone” (rispetto agli interessi delle Case Farmaceutiche, non detto ma implicito).

Dichiarazione importante, dato che segnala un momento di libertà dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Come avevamo scritto in altra nota, infatti, l’OMS all’inizio della pandemia aveva ipotizzato proprio un simile approccio alla crisi, tentando di costruire una rete globale di ricerca e sviluppo che poi avrebbe dovuto mettere i vaccini a disposizione del mondo.

Allora, quando la pandemia infuriava, fu però costretta a piegare la testa e ad accettare la prospettiva promossa da Bill Gates. E fu il Covax, che preserva la proprietà intellettuale, lasciando alle lobby sanitarie e finanziarie la gestione di tutto, con le tragiche conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti (vedi alla voce India).

La questione passa ora all’Organizzazione Mondiale per il Commercio, che però deve procedere all’unanimità, il che complica le cose. Ma le aperture di questi giorni, pur senza alimentare ingenue illusioni, fanno sperare.

Guerra vera, quella che si sta combattendo, con tanto di morti e feriti, che non riguarda solo la pandemia, ma anche il ruolo della Politica nella gestione del mondo.

Se in questi ultimi anni la Politica è stata del tutto subordinata alla Grande Finanza, che in tempi di pandemia ha conosciuto una prosperità inaudita (da cui un patto di sangue con Big Pharma), essa segnala che vuol tornare al suo antico ruolo. Questo l’altro livello che interessa la guerra dei vaccini, non meno rilevante di quello sanitario.

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