1 Dicembre 2021

O come Omicron, la variabile che fa impazzire il mondo

O come Omicron, la variabile che fa impazzire il mondo
Tempo di lettura: 3 minuti

Il mondo è impazzito per la variante omicron, che rischia di farlo collassare di nuovo verso duri lockdown. Abbiamo dedicato un’altra nota all’isteria che accompagna la pandemia fin dal suo esordio, che ovviamente si è ripetuta.

La scoperta della omicron ha una tempistica davvero breve perché sia stata possibile analizzarla a fondo. Dell’11 novembre il primo caso in Botswana, che però potrebbe non aver destato particolare interessi date le tante varianti in circolo (dall'”alfa” alla “ni”…), poi, tre giorni dopo, i primi casi in Sudafrica: il che vuol dire che la comunità scientifica internazionale ha potuto lavorarci sopra poco e male, solo qualche giorno.

E però, sia Pfizer che Moderna sembrano già certi che il virus produce gravi danni (nonostante la sanità sudafricane fosse di avviso opposto), che i loro vaccini non fanno effetto e si dicono pronti ad aggiornarli.

Dubitare delle preoccupazioni adombrate dagli esponenti delle Big Pharma è lecito. Così Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell’Oms “Non sappiamo ancora se la omicron sia associata a una maggiore trasmissione, a una forma di malattia grave, al rischio di reinfezione o se eluda i vaccini. Gli scienziati stanno lavorando per rispondere a queste domande”.

Anche l’Ema ritiene che sia presto per capire “se questa variante si diffonderà in modo significativo, causando ricoveri e fino a che punto possa eludere i vaccini” (Il Giornale).

Ci permettiamo aggiungere ciò che ha detto il ministro della Sanità israeliano, Nitzan Horowitz sulla omicron: “Siamo stati tra i primi a scoprila e isolarla. Il problema è sotto controllo. Non bisogna lasciarsi andare al panico o avere paura”.

Parole alle quali, però, ha aggiunto un particolare bizzarro, sintetizzato così su Timesofisrael: “Horowitz ha detto che in Sud Africa, le persone vaccinate hanno subito solo sintomi leggeri, indicando che i colpi sono efficaci contro la mutazione”.

In realtà, la sanità sudafricana ha parlato solo di sintomi lievi del virus, nulla specificando sulla differenza tra vaccinati e non.

D’altronde, il tasso dei vaccinati in Sudafrica è davvero basso, poco più del 20%, e immaginare che a essere contagiate siano state solo persone vaccinate è più che azzardato.

Ma al di là del particolare, resta che Horowitz accredita certa autorevolezza alle informazioni provenienti dalla Sanità sudafricana, negata, di fatto, da tanto mondo, che non le ha prese nemmeno in considerazione.

Val la pena sottolineare che le rassicurazioni di Horowitz sono importanti perché arrivano dal Paese al quale tutto il mondo accredita un efficace contrasto al Covid-19 e la cui rete di intelligence, anch’essa nota al mondo per la sua efficacia, sta collaborando attivamente con le autorità sanitarie.

Non solo Israele, sulla stessa linea le affermazioni del capo del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità italiana, Anna Teresa Palamara, riprese dall’Ansa e rilanciate da Dagospia, che spiega come le informazioni provenienti dal Sudafrica “convergono nel dire che i contagiati da Omicron sono per lo più asintomatici o con forme non gravi di malattia”.

Un’idea condivisa, a quanto pare, da Anatoly Altshtein, il virologo capo della Gamaleya Research Institute of Epidemiology and Microbiology, cioè l’Istituto che ha prodotto il vaccino Sputnik, che ha affermato: “In questo momento ci sono ragioni per pensare che la variante Omicron potrebbe essere meno patogena”.

Dichiarazione alla quale ha aggiunto un particolare interessante: “Abbiamo osservato che la variante Omicron ha molte mutazioni, più della Delta. Più di trenta in un singolo gene della sua proteina spike. Sono troppe e ciò significa che il virus ha un genoma instabile. Di norma, questo tipo di agente infettivo diventa meno pericoloso, perché, nell’evoluzione, un numero schiacciante di mutazioni porta a un indebolimento della capacità del virus di causare malattie”.

Al di là dell’incerto futuro, resta che Pfizer e Moderna, come scritto sopra, sembrano scalpitare per produrre un nuovo e più adatto vaccino.

Finora Big Pharma ha di fatto dettato tempi e modi del momentum pandemico, da cui l’incertezza sulle rassicurazioni che pure abbiamo riferito. Difficile immaginare che, per una volta, il mondo possa andare in altra direzione da quella prospettata dalle Big Pharma, ma sperare non costa nulla.

 

Ps. Dopo aver scritto la nostra nota, un articolo del Giornale sintetizzato così da Dagospia: Sulla Salute non si specula – L’Ema è furiosa con la casa farmaceutica Moderna che, alla comparsa della variante omicron e senza informazioni approfondite, si è lanciata in avanti sostenendo che i vaccini vadano aggiornati. Per l’Autority è solo “una strategia commerciale” – Prima di avere certezze, bisognerà aspettare almeno due settimane”. La guerra è iniziata.

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