30 Maggio 2022

Strage di Uvalde: le tante domande sulle falle della sicurezza

Strage di Uvalde: le tante domande sulle falle della sicurezza
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Si infittiscono i misteri sulla strage di Uvalde, Texas, dove un diciottenne ha ucciso 19 bambini e due insegnanti. La polizia alla fine, incalzata dalle proteste dei genitori, ha dovuto ammettere il gravissimo ritardo dell’irruzione nell’aula dove si era barricato lo stragista. Praticamente gli agenti non hanno fatto nulla per più di un’ora, anzi hanno bloccato i cittadini che volevano intervenire, permettendo a Salvador Ramos, questo il nome dell’attentatore, di fare quel che voleva all’interno della scuola.

Un mea culpa, quello della polizia, che non scioglie tutti i misteri. In altra nota avevamo riportato la notizia che, circa un mese prima della strage, la polizia di Uvalde aveva condotto un’esercitazione specifica per far fronte a un attacco contro una scuola locale, una simulazione svolta proprio nella scuola frequentata dall’attentatore.

Ora si scopre che il distretto scolastico autonomo di Uvalde aveva anche acquisito un sofisticato sistema di monitoraggio di internet, chiamato Social sentinel, che, grazie all’AI, è in grado di rilevare con accuratezza eventuali minacce circolanti sul web.

A darne notizia è l’autorevole Politico, che non specifica il nome del software. Più dettagliato il report del Daily mail, che, oltre a dare un nome al programma, ricorda come Ramos abbia acquistato online le armi e gli oltre 300 proiettili usati per la strage e abbia orgogliosamente postato sui social le foto dei suoi acquisti, oltre ad aver inviato alcune e-mail prima di compiere l’attentato. Pubblicazioni che avrebbero dovuto essere rilevate dal programma e che forse, rilevate, sono state ignorate dagli addetti.

La domanda suddetta si pone con forza, anche se si considera che non dovrebbe essere difficile monitorare una cittadina piccola come Uvalde (16mila abitanti, di fatto un paese).

Nonostante un apparato preventivo e di sicurezza tanto sofisticato, corroborato da esercitazioni specifiche, interpella non poco la mancata prevenzione e/o contenimento dell’accaduto.

La polemica sull’accesso delle armi che sta lacerando l’America e che divide quanti giustamente chiedono limitazioni al loro acquisto e maggiori controlli da quanti si oppongono alle restrizioni in nome del secondo emendamento della Costituzione, affronta solo una parte del problema.

C’è da capire perché l’America sia particolarmente colpita da questa singolare follia, destinata a procrastinarsi anche con una limitazione all’acquisto delle armi (si può uccidere anche con una pistola). E perché, a volte, come nel caso di Columbine e in quello attuale, le forze dell’ordine Usa, in genere alquanto severe, abbiano dimostrato una leggerezza tanto sconcertante. Leggerezza ancor più grave nel caso di Uvalde perché ormai l’America sa perfettamente che le sue scuole sono un obiettivo strategico della follia stragista.

Domande tante, risposte poche e insufficienti.

 

 

 

 

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