14 Agosto 2018

Un Notes per una - triste - chiusura estiva

Un Notes per una - triste - chiusura estiva
Tempo di lettura: 2 minuti

Con questo Notes annunciamo che Piccolenote per i prossimi dieci giorni va in vacanza. Meglio, in semi-vacanza, ché se ci sarà tempo o sarà necessario pubblicheremo qualche nota spuria.

Giorno funesto purtroppo: l’abbattimento del ponte di Genova, le tante vittime di questa immane tragedia, turbano. Non poco.

Non si è ripetuto il miracolo avvenuto a Bologna (e usiamo a proposito il termine miracolo, anche perché usato al tempo da tutte le testate giornalistiche): l’esplosione del camion cisterna che ha provocato il crollo di un viadotto nei pressi dell’aeroporto aveva provocato la morte del povero autista dell’autocisterna.

Ma ci era stata risparmiata la strage, anche se strage c’era stata più a Sud, nello stesso giorno e un’ora più tardi. Stavolta di migranti: dodici morti in un incidente stradale. E pure quei poveri morti hanno turbato e turbano.

Una tragedia, quella di Genova, tutta da capire: da capire perché  si stavano facendo lavori di consolidamento da mesi, se c’erano stati controlli strutturali e come sono stati fatti.

Come resta da capire tanto altro. Se il ponte era troppo vecchio e quindi ormai inadeguato, se sosteneva troppi carichi etc.

Un amico ingegnere mi raccontava un anno fa di tanti viadotti e ponti fatti con gare al massimo ribasso. Dove il ribasso si fa sui materiali (anche se non sembra il caso del ponte in questione, talmente importante per la città, e l’Italia, che sarà stato eseguito con altri criteri).

Ma queste sono domande per domani. A ogni giorno basta la sua pena.

“È un’immagine apocalittica. Come se una bomba avesse colpito la città. Ci sono molti lenzuoli bianchi, ma ancora è impossibile stimare il numero delle vittime”, aveva commentato a caldo Matteo Pucciarelli sulla Repubblica. Un commento tra i tanti, una delle tante fotografie della tragedia.

Quanto accaduto a Genova rimarrà nella memoria collettiva dell’Italia. E presumibilmente avvierà procedure più stringenti di controllo su ponti e viadotti.

Sia su quelli esistenti che su quelli da costruire. Procedure che dovevano essere avviate da tempo, purtroppo. Un ritardo funesto.

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