24 Settembre 2022

Gli USA sembrano ignorare gli avvertimenti di Putin

Grafica che contrappone Putin a Biden su uno sfondo dai colori Ucraini. Gli USA sembrano ignorare gli avvertimenti di Putin
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In seguito al referendum nel Donbass, le aree attualmente controllate dai russi saranno russe a tutti gli effetti, con le conseguenze del caso. Ciò che si intende lo riprendiamo da Antiwar: “Venerdì, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato ai giornalisti che le nuove aree saranno trattate come territorio russo. Lunedì, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la Russia difenderà il suo territorio ‘con tutti i mezzi disponibili’. Più tardi nella settimana, l’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha avvertito che qualsiasi ‘invasione del territorio russo è un crimine'”.

USA: avvertimenti e rischi

Sempre da Antiwar, altro articolo: “L’amministrazione Joe Biden ha inviato diversi avvertimenti alla Russia attraverso canali secondari riguardo il possibile uso di armi nucleari in Ucraina, riporta il Washington Post. I messaggi della Casa Bianca alla Russia sono stati volutamente anonimi per favorire un clima di incertezza a Mosca su cosa avrebbero fatto gli Stati Uniti se la Russia avesse schierato la sua arma definitiva”.

Non si intravedono segnali distensivi. La Casa Bianca continua a ignorare, come nulla fosse, gli avvertimenti russi e a proseguire il suo sostegno incondizionato all’Ucraina, quando necessiterebbero segnali volti ad aprire un negoziato, come accennava ieri David Ignatius sul Washington Post.

Tale elusione è conseguente anche alle tante analisi da accatto che limitano le possibilità russe all’uso di un’atomica tattica, che innescherebbe fantasmagoriche reazioni NATO.

Un ridimensionamento realizzato ad arte riguardo la drammaticità del momento, che comporta l’elusione, come non esistesse, della possibilità che dalle atomiche tattiche, che non toccherebbero gli USA i – da cui la tranquillità succitata – si giunga all’uso delle atomiche tout court, possibilità più che reale.

Tale la follia che alberga tra gli analisti e i politici occidentali. Si spera che, nel segreto, qualcosa si muova.

 

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